Oli essenziali naturali o adulterati: Premessa
Dopo aver parlato di come scegliere un buon olio essenziale, aver esaminato i vari metodi di estrazione esistenti e imparato a leggere in maniera corretta un’etichetta, in questa puntata finale parliamo della purezza degli oli essenziali.
Per le case essenziere approvvigionarsi di oli essenziali di “qualità certa” non è sempre un’operazione scontata. La scarsità di materie prime, dovuta per esempio da condizioni climatiche avverse determina l’impennarsi dei costi di acquisto e di conseguenza diminuisce la disponibilità dell’olio essenziale stesso. Alcune aziende per ovviare al problema o massimizzare il profitto scelgono di sostituire agli oli essenziali naturali quelli adulterati.
Studi recenti hanno evidenziato che soltanto il 5% degli oli essenziali in commercio è compatibile per qualità con quelli richiesti dall’aromaterapia.
Questo significa, purtroppo, che ben il 95% degli oli essenziali normalmente acquistabili sono di sintesi, adulterati o sofisticati.
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PERCHE’ ADULTERARE UN OLIO ESSENZIALE?
Facciamo alcuni esempi: 1 Kg di Olio essenziale, quindi circa 25.000 gocce, può essere ottenuto dalla lavorazione di:
- 7 Kg Garofano chiodi oppure
- 15 Kg di foglie di Eucalipto oppure
- 50 Kg di Lavandino o ancora
- 150 Kg di Lavanda oppure
- 1.300 Kg di fiori di Elicriso
- 4.000 Kg di fiori di Rosa bulgara fiori.
Questo cosa significa? Che per produrre poco prodotto sono necessarie grandi quantità di materie prime, spesso poco reperibili, o molto costose.
Utilizzare quindi delle corsie preferenziali, delle scorciatoie, come le adulterazioni, ricostruzioni, diluiti, o altre tecniche simili, è diventata quasi una prassi ovvia per alcune aziende, perché consente di risparmiare tempo e denaro.
Non tutti gli Oli essenziali sono naturali.
Per esempio l’Eucaliptus Globulus viene spesso rettificato, per via dell’odore troppo forte, in questo caso si riconosce facilmente perché si presenta come un liquido incolore.
L’olio essenziale distillato di Melissa in commercio è spesso ricostituito, con olio essenziale di Vetiver, di Limone e/o di Pompelmo Verbena.
Molte essenze sono costose (es. Neroli bigarade, Rosa, Sandalo), ma possono essere “riprodotte” con una spesa contenuta.
Le principali frazioni aromatiche che caratterizzano l’essenza originaria vengono così ottenute da altre essenze meno costose o per processi di sintesi.
Con quali tecniche vengono adulterati gli oli essenziali?
- Diluizioni
Le diluizioni si verificano quando all’olio essenziale puro vengono aggiunti altri oli vegetali neutri per aumentarne il volume (a discapito della purezza e dell’efficacia);
- Ricostruzioni
Si dice oli ricostruiti quando oli essenziali già di bassa qualità vengono aggiunti additivi chimici per ricrearne la forte fragranza naturale;
- Alterazioni o sofisticazioni
Si parla di alterazioni o sofisticazioni quando l’etichetta dell’olio essenziale riporta il nome di un’altra pianta (una vera e propria “truffa” a tutti gli effetti);
- Sintesi chimica
Si definisce sintesi chimica quando l’olio essenziale non ha nulla di naturale, ma è stato riprodotto in laboratorio con un mix di sostanze chimiche;
- Tagli
Si parla di tagli quando all’olio essenziale naturale si va ad aggiungerne un altro ottenuto da una diversa pianta oppure quello ottenuto dalla stessa pianta, ma estratto da parti meno “nobili”.
Non tutte le adulterazioni sono pericolose.
Gli oli essenziali contaminati possono includere pesticidi o sostanze estratte da contenitori non idonei, mentre gli adulteranti possono includere altri oli essenziali, ovvero composti sintetici che assomigliano a quelli contenuti normalmente utilizzati o, addirittura, composti non presenti normalmente in questi distillati e in questi estratti vegetali.
Nessun olio è al riparo da sofisticazioni.
Sul mercato troviamo oli essenziali contraffatti sia che si tratti di oli costosi (rosa, gelsomino, neroli, melissa), sia di quelli più comuni e a basso prezzo (lavanda, menta, limone, rosmarino)
Come si riconosce un olio essenziale adulterato?
- PREZZO – Il prezzo è solitamente una buona discriminante per individuare gli oli di qualità;
- NOME – soprattutto quando li comprate online, assicuratevi che oltre al nome comune sia indicato anche il nome in latino.
- ETICHETTA – leggere attentamente l’etichetta;
- PUREZZA – la dicitura “100% puro”, se non è presente, è probabile che non sia autentico;
- AZIENDA – affidarsi solo ad aziende serie e certificate
- CONTENITORE – gli oli essenziali di qualità migliore sono contenuti in bottiglie di vetro scuro e dotate di contagocce;
- ODORE – il profumo di un prodotto ottenuto da piante naturali varia a seconda di fattori ambientali in cui la pianta è cresciuta, quindi non è sempre uguale;
- SIGILLO – i tappi devono sempre essere sigillati con quello che si chiama orifice reducer o foro riduttore.
Scegli oli essenziali naturali
Saper riconoscere e utilizzare un buon olio essenziale quindi vuol dire non risparmiare in termini di denaro, ma sicuramente guadagnare in termini di salute e benessere.
Per i tuoi trattamenti estetici con i calchi ti ricordiamo di utilizzare sempre e solo oli essenziali al 100% puri, naturali e integrali, saranno più sicuri ed efficaci.
Cosa ne pensi?
Quali oli essenziali utilizzi?
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